3.16.2013

DIGIUNO A INTERMITTENZA: ECCO LA DIETA DEL 5:2


Arriva dall'Inghilterra e promette di replicare il successo della Dukan. Ma la nutrizionista: «Effetti solo nel breve periodo»
Il meccanismo è semplice. Gli effetti, sostengono gli autori, immediati. L'ente sanitario britannico, però, mette in guardia sulla sua efficacia. Mentre parte della comunità scientifica storce il naso per quello che, da alcune settimane, è un fenomeno mediatico. Dopo la Dukan ecco la «Fast». Bestseller nel Regno Unito, da alcuni giorni in vendita negli Stati Uniti, un libro di duecento pagine («The fast diet» scritto dal giornalista medico della BBC Michael Mosley e Mimi Spencer) pensa di offrire la «ricetta» per dimagrire non solo velocemente, ma anche senza fare tanti sacrifici. Il «segreto» sta nello schema «5:2»: si mangia e beve senza restrizioni e divieti per cinque giorni, si sta a digiuno negli altri due. Ecco, non si tratta proprio di astinenza completa. Ma di mangiare al massimo 500 (per le donne) o 600 (per gli uomini) calorie al giorno. «In questo modo - dicono Mosley e Spencer - dopo poche ore dall'inizio del digiuno il corpo disattiva i meccanismi di accumulazione dei grassi e brucia quelli che si sono depositati nel tempo».

Come funziona la dieta «fast»

DIECI CHILI 

Il tutto inizia da una visita medica. Il giornalista medico della Bbc - 56 anni, famoso per aver condotto la trasmissione «Dentro il corpo umano» -, scopre di avere nel sangue tassi allarmanti di glucosio e colesterolo. Si informa. Legge alcune ricerche americane sui presunti effetti benefici di una dieta ipocalorica. Poi inizia a sperimentare lo schema «5:2» su di sé e a realizzare un documentario. Perde dieci chili in nove settimane. Il racconto - trasmesso nel programma scientifico «Horizon» - è un successo. Da lì nasce l'idea del libro. «I nostri antenati hanno vissuto alternando grandi abbuffate a digiuni, a seconda di come andava la caccia», ragiona Mosley. Che invita anche «a non avere paura della fame temporanea». «Non le nascondo il mio scetticismo sull'efficacia di questa nuova dieta nel medio e lungo periodo», ammette Gigliola Braga, biologa nutrizionista dell'Università di Torino. «Si tratta comunque di una tecnica "estrema" per perdere peso. Magari funziona nelle prime settimane, ma non è detto che funzioni in quelle successive». «Quando una persona inizia a ingrassare vuol dire che il suo organismo è cambiato - spiega -. Non basta una nuova dieta per tornare come prima». C'è, poi, anche un aspetto psicologico da non sottovalutare: «Le diete sono per loro natura delle cose che si subiscono, spesso malvolentieri, perché obbligano a rinunciare a qualcosa - continua la nutrizionista -. Quello che serve è un'educazione alimentare che faccia conoscere i prodotti che mangiamo: una volta imparata, si può di mangiare, senza esagerare, qualsiasi cosa».

DIETA COMODA 

Chi, invece, mostra una certa apertura nei confronti della nuova «ricetta» per dimagrire è Antonio Ettore Pontiroli, docente di Medicina interna all'Università degli Studi di Milano e direttore della divisione di Medicina generale dell'ospedale San Paolo del capoluogo lombardo. «Si tratta senz'altro di una dieta "comoda" per chi non riesce a fare sacrifici quotidiani sul cibo», dice. «Una tecnica per nulla nuova, però, visto che da decenni esistono diete a basso contenuto calorico alternate nei giorni». E, avverte Pontiroli, «abbiamo comunque a che fare con una dieta "improvvisata" che non è stata pubblicata su una rivista scientifica e che quindi arriva alle persone senza essere stata prima controllata, verificata e corretta. Ma l'importante è che si perda peso: la cosa più difficile per un medico è far capire a una persona obesa che deve assolutamente dimagrire».

Di Leonard Berberi, estratti "Corriere Della Sera", Roma, 16 marzo 2013. Compilati, digitati e adattati per essere postato per Leopoldo Costa

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