Le proprietà dei cibi sono così varie che, in caso di indisposizione, non c'è che l'imbarazzo della scelta e le ricerche scientifiche dei tempi moderni ne hanno giustificato l'utilizzo per diverse patologie. Infatti, ciò che per i vecchi era esperienza tramandata e da tramandare, oggi trova riscontro nelle ricerche scientifiche: le intuizioni delle antiche medicine energetiche, che tanta importanza davano al cibo, sono oggi confermate dalla scienza. Un esempio? La cipolla: antidiabetica, diuretica, stimolante generale, vermifuga, antisclerotica e indicata nella cura di alcune malattie cardiovascolari, come confermano alcuni studiosi inglesi, consumata e utilizzata da sempre, anche prima di conoscere queste nozioni.
Come prevenire e contrastare cellulite con l'alimentazione
Tv e giornali femminili propongono quotidianamente i più svariati rimedi contro la cellulite, ma più che con creme e belletti miracolosi, è bene intervenire con un'alimentazione adeguata e l'attività fisica. A provocare questo caratteristico inestetismo, oramai comunissimo tra le donne europee e americane, è un'alterazione dello strato più profondo della cute (ipoderma o sottocutaneo) contenente tessuto adiposo.
Oltre al tanto temuto effetto "buccia d'arancia" che si evidenzia facilmente "pizzicando" la cute, i sintomi tipici della cellulite comprendono anche un senso di tensione e pesantezza alle gambe. Praticamente tutte le donne in sovrappeso soffrono di cellulite, ma anche tra le donne in regola con il peso, questo disturbo colpisce il 30% delle ragazze, il 40% di donne mature e il 60-70% di donne in età post-menopausa. Infatti, anche se l'età media di insorgenza della cellulite è attorno ai 31 anni, questo disturbo si può manifestare anche in età molto precoce, tanto che il 70% dei casi interessa le donne tra gli 11 e i 25 anni. Inoltre è stata evidenziata una correlazione diretta tra cellulite e utilizzo di contraccettivi orali (85% dei casi), carenza di pratica sportiva (93%), malattie circolatorie (64%), ritenzione idrica e dolori mestruali (85%).
Perché nelle donne
Molti si chiederanno come mai la cellulite sia una problematica tipica delle donne. La risposta va ricercata soprattutto nelle differenze anatomiche della cute tra i due sessi. Il tessuto sottocutaneo delle cosce, in particolare, presenta nei due sessi una struttura di base molto differente. Nelle donne, l'epidermide è più sottile rispetto a quella degli uomini, la parte superficiale del sottocutaneo è più spessa, le cellule adipose sono più grandi e con setti di tessuto connettivo che decorrono in modo radiale (mentre negli uomini le cellule adipose sono intervallate da setti incrociati di tessuto connettivo). Inoltre, nelle donne il corium, connettivo che separa derma e sottocutaneo, è più sottile e con l'avanzare dell'età si assottiglia ulteriormente e perde consistenza. Questo permette la protrusione delle cellule adipose nel derma. Anche i tralci connettivali che delimitano le aree contenenti le cellule adipose, diventano più sottili determinandone l'allargamento.
La rottura o l'assottigliamento del connettivo è un fattore molto importante nello sviluppo della cellulite ed è responsabile della caratteristica "granulosità". Il fenomeno della "buccia d'arancia" è dovuto proprio a questo alternarsi di depressioni e protrusioni nello strato superficiale del tessuto adiposo.
A seconda del tipo di manifestazione che accompagna il disturbo, si distinguono tre forme diverse di cellulite: compatta (risulta dolorosa al tatto ed è localizzata più frequentemente nella metà inferiore del corpo), molle (non è dolorosa, il tessuto è molle e si localizza per lo più nella faccia antero-mediale di braccia e cosce, possono essere presenti smagliature) ed edematosa (consistenza pastosa, è dolorosa al tatto e spontaneamente, si localizza a livello di cosce, ginocchia, gambe, polpacci e caviglie. Inoltre, sono presenti segni di insufficienza venosa e linfatica agli arti inferiori).
Le cause
Alla base della cellulite sembra vi sia un'alterazione di cellule bersaglio degli estrogeni, prova ne è che la cellulite non si manifesta mai prima della pubertà. La sindrome premestruale (un insieme di disturbi quali stanchezza, irritabilità, sensazione di gonfiore che anticipa le mestruazioni) pare essere frequentemente il segnale di una particolare predisposizione costituzionale ad uno stato di intossicazione generale che ha come sintomo principe la cellulite.
In realtà, le cause della cellulite sono ancora oggetto di studio e di ricerca, ma appare evidente che alla base di questa manifestazione vi siano fattori tossici. Questi, agendo per vie diverse, portano all'alterazione del ricambio a livello dei tessuti, dando inizio a quel processo degenerativo che modifica progressivamente la struttura e la funzione del tessuto adiposo. Da questo punto di vista, la cellulite può essere considerata il sintomo di uno stato di intossicazione generale.
Quindi un corretto trattamento terapeutico deve intervenire non solo a livello sintomatico, come ad esempio con il sostegno e il drenaggio del microcircolo e con un'azione di normalizzazione sul tessuto connettivo, ma occorre anche valutare ed eventualmente correggere un ventaglio di fattori, solo apparentemente connessi tra loro, come disturbi della funzionalità dell'apparato digerente; possibili squilibri ormonali a livello di tiroide, pancreas, ovaie; situazioni di ansia-depressione ecc.
Abitudini alimentari
Tra i diversi fattori che inducono stasi linfatica agli arti inferiori e di conseguenza cellulite, alcuni possono essere identificati nelle scorrette abitudini alimentari e nella mancanza di movimento fisico. Ciò si ripercuote sulla circolazione e sulla funzionalità intestinale con effetti che si accumulano nel tempo: ad esempio un quadro di frequente riscontro è quello in cui convergono disturbi come stipsi, emorroidi e pesantezza alle gambe.
A livello alimentare le controindicazioni riguardano soprattutto il consumo eccessivo di zuccheri semplici: farinacei raffinati, dolci e alcool. Un'alimentazione che contenga fibre in abbondanza è molto importante perché migliora la funzione intestinale e riduce la pressione endoaddominale che si oppone al ritorno venoso e linfatico, facilitando il ristagno dei liquidi negli arti inferiori.
Da correggere è anche l'abuso di grassi saturi: carni, burro, insaccati, latte e derivati. Tutti alimenti da sostituire con cibi contenenti grassi insaturi (proteine vegetali, oli di semi spremuti a freddo, pesce azzurro ecc.). Latticini e farina bianca in particolare rallentano il circolo linfatico portando nel tempo a stasi dei liquidi e cellulite. Tra i vasoprotettori naturali è importante considerare la vitamina C, i flavonoidi (vitamina P) molecole fortemente antiossidanti presenti nella buccia della frutta e nelle verdure.
Frutti di bosco
A questo riguardo, risultano particolarmente utili i frutti di bosco, soprattutto il mirtillo nero, grazie all'elevato contenuto in antociani, pigmenti dal caratteristico colore rosso-viola, in grado di aumentare la resistenza dei piccoli vasi, di contrastare la permeabilità capillare e le reazioni infiammatorie a danno del tessuto connettivo. Ugualmente utile è il ribes nero, per le proprietà diuretiche, depurative, vitaminizzanti (vitamina C e caroteni) e protettive nei confronti dei vasi.
Altri frutti indicati sono gli agrumi, ricchi di rutina e derivati, sostanze presenti anche nel polline e nel grano saraceno. Da consigliare è anche l'ortica per le proprietà depurative, mineralizzanti e dietetiche, grazie al ricco contenuto in aminoacidi e vitamine, in particolare carotene e può essere utilizzata nelle zuppe o per preparare polpettine e ripieni. Le alghe, introdotte nell'alimentazione giornaliera, possono concorrere a riequilibrare il metabolismo oltre a svolgere un'azione depurativa. Allo stesso scopo è utile bere acqua lontano dai pasti per diluire le tossine ed eliminarle attraverso i reni.
Altrettanto importante per contrastare la cellulite è il controllo del peso e l'attività fisica. Tutte le donne in sovrappeso soffrono di cellulite pertanto è importante affiancare una dieta ipocalorica ben equilibrata che consenta una perdita di peso controllata e graduale. Specialmente nelle donne di età superiore ai quarant'anni, una perdita di peso improvvisa, soprattutto in soggetti con pelle e connettivo non più giovani, può rendere il fenomeno della "buccia d'arancia" ancora più evidente.
Camminare, andare in bicicletta o fare jogging è particolarmente utile per la riduzione del peso ed in particolare per mantenere uno strato adiposo sottocutaneo di dimensioni ridotte; inoltre la contrazione dei muscoli delle gambe e le respirazioni profonde favoriscono il ritorno del sangue venoso e della linfa dalle estremità risolvendo i ristagni. Infine il movimento fisico è un'ottima forma di scarico dello stress e attraverso una miglior ossigenazione del sangue e l'eliminazione delle tossine restituisce energia e vitalità.
Scritto per Catia Trevisani pubblicato come 'Cellulite' in libro 'Curarsi Con Il Cibo' - Editrice Aam Terra Nuova, Firenze, 2006, p.55-58. Modificati e adattati per essere postato per Leopoldo Costa.
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